benvenuti negli Iblei

SALUMIFICIO IL CHIARAMONTANO

ARTIGIANI DI TERRITORIO

Questa è la storia delle Donne e degli Uomini custodi, da generazione, di un saper fare che illumina il volto di chi assaggia le nostre eccellenze da tavola. I nostri salumi prendono anima dalla riscoperta di antiche ricette siciliane che, storicamente, hanno reso unici i nostri buoni cibi da salumeria. Il nostro Salumificio nasce a Chiaramonte Gulfi, perla barocca della Val di Noto, e intreccia il proprio destino con le tradizioni degli Iblei, nel massimo rispetto del Territorio e delle Materie Prime. Il Pistacchio, il Peperoncino, le Erbe Aromatiche. Il vino Nero D’Avola Doc Sicilia. La nostra vocazione è quella di puntare sulla qualità, intorno alla selezione di ogni ingrediente e lungo ogni fase della filiera, senza mai dare per scontato le mani sapienti che, ogni giorno, imprimono sui nostri prodotti autenticità, gusto e personalità. La precisa volontà a perseguire l’eccellenza, ci ha permesso di scoprire il valore di arricchire la nostra produzione macellando carni che apportano valore ai salumi. Scegliere un Suino Nero Siciliano permette di ottenere un salame più morbido e più dolce. La riscoperta dell’Asino ci riporta all’antica tradizione, interamente Iblea, di macellare un animale dalle strepitose potenzialità. Il Bufalo rende i nostri insaccati infinitamente più leggeri, digeribili e alla portata di tutti. Chi intreccia il proprio viaggio alle latitudini degli Iblei avrà da scoprire (almeno) l’Arte, la Cultura, la Storia e, con immenso orgoglio, il Gusto dei nostri Buoni Cibi della Tradizione. La Salsiccia Pasqualora è figlia di un’arte che sintonizza il tempo degli uomini con il tempo della tradizione.

la Salsiccia Pasqualora


La nostra Pasqualora, dalla tipica forma a ferro di cavallo, è differente per gusto e storia. Il buon adagio ci suggerisce come, in tempi antichi, a Chiaramonte Gulfi, le famiglie erano solite macellare un maiale in corrispondenza del Carnevale. Durante la quaresima, periodo in cui secondo la religione è vietato mangiare carne, la salsiccia veniva insaccata e stagionata finché all’approssimarsi della fine settimana santa, a Pasqua, con lietezza si poteva finalmente mangiare la Pasqualora come celebrazione della Resurrezione e dell’arrivo della Primavera.

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